Al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

Signori Ministri,

vogliamo esprimere il nostro più ampio consenso in merito alla recente approvazione del decreto sicurezza e all’accordo sulla prescrizione, provvedimenti dei quali condividiamo in toto contenuti e finalità;  con la presente intendiamo fornire un modesto contributo sulla materia dal nostro osservatorio privilegiato di organizzazione sindacale, che quotidianamente ascolta i lavoratori della sicurezza e della giustizia.

In moltissime occasioni abbiamo evidenziato come a nostro parere la riforma della giustizia, e più in generale dell’intero apparato della sicurezza, non possa prescindere da una profonda revisione della politica del personale che ad ogni livello è parte di         questo complesso sistema.

In proposito, abbiamo letto con soddisfazione del piano di assunzioni previsto da qui al 2020 nel settore della pubblica amministrazione, con particolare riguardo alle forze di polizia e al personale giudiziario, e consideriamo questo un primo passo, essenziale ma non ancora sufficiente.

Quello che infatti necessita, oltre al massiccio rinforzo degli organici, è una nuova organizzazione, che deve tenere conto delle mutate esigenze del sistema e dell’intero Paese che si trova oggi ad affrontare nuove emergenze e ulteriori terribili sfide.

Alla base di queste riforme deve esserci una nuova concezione del sistema sicurezza-giustizia, che va visto come un unicum: l’attività di prevenzione del crimine, il controllo dei flussi migratori (in termini qualitativi ma anche quantitativi), la repressione dei reati e la conseguente attività processuale (che deve avere dei tempi certi) e infine l’esecuzione penale, devono funzionare in perfetta sincronia, pena l’intoppo della macchina.

Per questa ragione siamo a chiedere la previsione di un unico comparto contrattuale nel quale far confluire il personale della sicurezza e quello della giustizia, attraverso anche la riscrittura del nuovo ordinamento professionale del personale giudiziario con la previsione di pochi nuovi profili specializzati, livellati verso l’alto; analogamente, il personale penitenziario, oggi inquadrato nel comparto funzioni centrali, sarebbe così allineato a quello di polizia penitenziaria, e si porrebbe fine ad una annosa e disfunzionale frattura all’interno di quella complessa realtà.

All’interno del costituendo comparto che stiamo proponendo, confluirebbe il personale del Ministero dell’Interno, anche qui attualmente diviso tra i comparti sicurezza e funzioni centrali, al fine di realizzare quel progetto di sincronizzazione delle azioni degli operatori della sicurezza e di quelli della giustizia.

Si tratta, ne siamo consapevoli, di un cambiamento epocale che ci sembra ben rispondere a quel processo di cambiamento che questo nuovo Governo, del quale siete i massimi rappresentanti, ha promesso in sede di campagna elettorale e che oggi sta obiettivamente dimostrando nei fatti: per questo motivo vi chiediamo il coraggio di proseguire su questa strada, a cominciare dalla nostra proposta qui rappresentata.

Vi ringraziamo della cortese attenzione, in attesa di conoscere le determinazioni che saranno assunte nel merito.

Cordialmente.

Il Coordinatore Nazionale F.C.
Paola Saraceni
347.0662930