Ieri, alle ore 16.30 presso la sede della Conferenza delle Regioni, su richiesta della FSI-USAE, si è tenuto un incontro informativo sulle problematiche connesse al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità privata, al termine del quale, prendendo atto dell’assenza di risposte adeguate alle giuste aspettative dei lavoratori, FSI-USAE,con una riunione serale della Segreteria Generale di Federazione appositamente convocata d’urgenza, ha deciso l’indizione dello stato di agitazione e la mobilitazione della categoria e ne ha dato comunicazione al ministero del lavoro ed alle controparti interessate per il previsto obbligatorio tentativo di conciliazione. Lo riferisce all’uscita dal summit Adamo Bonazzi che aggiunge: “la situazione è divenuta paradossale ed insostenibile anche a causa del rimpallarsi le responsabilità dei principali attori. Abbiamo registrato che a molte Regioni non importa affatto se ad una parte degli operatori del proprio Servizio Sanitario Regionale (il privato convenzionato) siano costretti a lavorare con contratti scaduti da tempo immemorabile.”.
La FSI-USAE ha infatti stigmatizzato la latitanza delle Regioni sulla questione e le comunicazioni della Conferenza delle Regioni, che non ha potuto o voluto dare risposte precise a causa delle diverse sensibilità e della distanza sulle posizioni da assumere per i rinnovi contrattuali ARIS ed AIOP dopo quasi 12 anni.  Ciò in particolar modo se consideriamo che i rappresentanti delle Regioni sono i veri e diretti gestori del Servizio Sanitario Nazionale per il tramite dei rispettivi Servizi Sanitari Regionali. 
La FSI-USAE ritiene che il rinnovo dei contratti alla naturale scadenza sia un diritto inalienabile dei lavoratori e che per troppo tempo questo diritto sia  stato negato alla Sanità Privata. Le Associazioni ARIS ed AIOP, infatti, non hanno ancora provveduto ad aprire formalmente, con la scrivente Federazione, il tavolo contrattuale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e legano la possibilità di addivenire al rinnovo a doppio filo allo stato delle convenzioni regionali per le prestazioni sanitarie; fatto questo che non può che essere pesantemente stigmatizzato dalla scrivente Federazione.

Ufficio Stampa FSI-USAE