Signor Ministro e Signor Capo del Dipartimento, scriviamo per segnalare la gravissima situazione in cui si trova la casa circondariale di Matera, all’interno della quale a causa di una notevole perdita di acqua si sono creati dei ristagni nei corridoi e perfino nelle celle, mentre sui muri sono presenti enormi macchie di umidità e di muffa.

Tutto questo rappresenta un pericolo per la salute di tutti, del personale di polizia penitenziaria e dei detenuti, uniti questa volta nel denunciare un profondo disagio ed una situazione assolutamente insostenibile.

            E’ infatti inconcepibile che gli operatori penitenziari si trovino a dover lavorare in condizioni simili, in spregio della normativa sulla sicurezza e l’igiene nei luoghi di lavoro: figuriamoci poi chi, come i detenuti, è costretto a mangiare e dormire in un ambiente così degradato.

            Vogliamo ricordare come l’Ordinamento Penitenziario, e prima ancora le Regole minime europee per il trattamento dei detenuti, tutelino il diritto alla salute dei ristretti, che nel caso di Matera risulta ampiamente leso.

            Come se tutto questo non bastasse, a questa situazione si è aggiunto il gravissimo episodio di qualche giorno fa quando un detenuto ha aggredito un assistente capo di polizia penitenziaria in servizio in una delle sezioni dell’istituto.

            L’operatore è stato schiaffeggiato e fatto oggetto di sputi, e solo per poco ha evitato di essere colpito dal fornelletto da campeggio in dotazione al detenuto.             L’odioso episodio ha evidenziato la gravissima e non più sostenibile situazione che regna ormai da molto tempo all’interno dell’istituto materano: al sovraffollamento della popolazione ristretta, si aggiunge la pesantissima carenza di personale di polizia penitenziaria, costretto ad operare su turni allungati fino a 12 – 15 ore giornaliere e su posti di servizio che spesso ne raggruppano più di uno, al punto di dover saltare la cena per l’impossibilità di essere sostituiti.

            A quanto ci risulta, la vittima dell’aggressione si è dovuta recare da sola e con la propria auto presso il locale pronto soccorso per le cure del caso, per l’indisponibilità all’accompagnamento da parte di un mezzo e di una unità di personale

            L’intero episodio evidenzia una situazione esplosiva, ormai non più gestibile, che richiede un intervento immediato da parte dei Vertici ministeriali volto a integrare le unità di personale mancanti, al fine di prevenire il ripetersi di questi gravi episodi.

            Chiediamo pertanto alle SS. LL. di voler disporre quanto necessario per tutelare i diritti del personale ad effettuare turni di servizio regolari della durata di otto ore, nel rispetto dei posti di servizio previsti dall’assetto organizzativo dell’istituto, con la possibilità di fruire del pasto previsto; è appena il caso di evidenziare che il perdurare dell’attuale situazione comporterebbe rischi enormi per la sicurezza e l’ordine all’interno della casa circondariale di Matera.

            Restiamo in attesa delle determinazioni che le SS. LL. vorranno assumere al riguardo, e porgiamo i più distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

POLIZIA PENITENZIARIA

Salvatore SARDISCO

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