Signor Ministro, come noto l’Ufficio di Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense (la rappresentanza politica nazionale dell’Avvocatura) ha deciso l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie in ogni settore della Giurisdizione, dal 6 al 20 marzo 2020, , con esclusione delle udienze e delle attività giudiziarie connesse alle attività indispensabili.

La decisione è stata motivata dalle “misure assolutamente non adeguate a ridurre ragionevolmente il rischio di contagio” adottate per l’attività nei tribunali, considerato che allo stato le stesse sono state sospese nelle zone “rosse”, mentre in tutti gli altri tribunali le attività giudiziarie proseguono con alcune precauzioni per la presenza di persone alle udienze.

L’organismo degli avvocati ritiene che non vi siano le condizioni per continuare l’attività in quanto è “molto arduo, se non impossibile, effettuare i dovuti controlli preventivi circa gli ambiti di rispettiva provenienza delle persone; inoltre lo stato degli edifici in cui viene esercitata l’attività giudiziaria, la loro inadeguatezza strutturale e la loro dislocazione, non consentono un pur minimo controllo igienico-sanitario”. 

Alla luce di quanto riportato, chiediamo di valutare l’ipotesi di blocco dell’attività giudiziaria in tutto il Paese, fino alla data indicata, al fine di ridurre i rischi di contagio tra il personale, considerato come l’attività risulti comunque già fortemente rallentata per i motivi sopra esposti.

Si ringrazia per l’attenzione.

Il Coordinatore Nazionale Paola Saraceni

347.0662930 – fsi.funzionicentrali@usaenet.org