SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO APPROVATO  DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI CHE MODIFICA E INTERPRETA IL DLGS 150/2009 IN MATERIA DI VALIDITA’ DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA E DI RELAZIONI SINDACALI

Venerdi scorso in Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, è stato approvato  uno schema di decreto legislativo che offre una corretta e definitiva interpretazione delle regole sulla partecipazione sindacale e sulle competenze della contrattazione collettiva integrativa, al fine di sanare discrasie organizzative che possano insorgere. Lo schema verrà trasmesso alla Conferenza unificata ed alle Commissioni parlamentari.

Ecco una sintesi dei contenuti del provvedimento che ora dovrà essere sottoposto al vaglio delle competenti commissioni parlamentari, prima della definitiva approvazione.

1 – immediata applicazione

Sono immediatamente applicabili le norme relative ai poteri unilaterali dei dirigenti in qualità di datori di lavoro in tema di organizzazione e gestione del rapporto di lavoro; le relazioni sindacali sono limitate alla mera comunicazione; allo stesso modo è immediatamente applicabile l’intera disciplina dell’articolo 40 del dlgs165/2001, ivi compresa la nullità delle clausole dei contratti decentrati non conformi ai vincoli e limiti disposti dalla legge, dalle regole di contabilità e dalla contrattazione collettiva, nonché la possibilità di adottare atti unilaterali provvisoriamente sostitutivi dei contratti decentrati su cui non si è raggiunto l’accordo.

2 – l’adeguamento

l’adeguamento dei contratti collettivi è necessario solo per i contratti vigenti alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 150/2009, mentre ai contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni introdotte dal medesimo decreto. Dunque, tutti i contratti stipulati successivamente al 15.11.2009 dovevano e debbono essere già adeguati alla legge-Brunetta.

La facoltà di un adeguamento entro il 31.12.2010 riguarda dunque esclusivamente i contratti stipulati fino al 15.11.2009.

3 – interpretazione autentica

Viene, infine, interpretato autenticamente anche il comma 5 dell’articolo 65 del dlgs 150/2009, dedicato ai contratti collettivi nazionali. Lo schema di decreto legislativo spiega che le norme sui contratti collettivi nazionali demandate alla sottoscrizione della nuova tornata contrattuale sono solo quelle che disciplinano il procedimento di stipulazione e controllo, ma non quelle che incidono sulla definizione delle materie di competenza dei contratti stessi. Il che, abbinato alla piena ed immediata applicabilità dell’articolo 40 del dlgs 165/2001, priva in via retroattiva i contratti collettivi nazionali della possibilità di disciplinare sostanzialmente tutte le materie riguardanti l’organizzazione, gli incarichi dirigenziali, le progressioni verticali, le prerogative dei dirigenti quali datori di lavoro. Resteranno, dunque, in piedi solo le regole della contrattazione collettiva nazionale in tema di relazioni sindacali non incise dall’articolo 5, comma 2, del dlgs 165/2001 e di disciplina del rapporto di lavoro, nonché, in parte, riguardanti il procedimento disciplinare.

Con questo provvedimento si allontana ulteriormente il rapporto di lavoro nella pubblica amministrazione dalla concezione privatistica per riportarlo sotto l’egida della legge e dei poteri autoritativi; si depotenzia il sistema di regolazione dei diritti e doveri basato sulla contrattazione.

Dopo le numerose sentenze sulla materia questo atto evidenzia infatti un palese tentativo di ridurre l’attuale sistema delle relazioni sindacali nel pubblico impiego che riduce la partecipazione sindacale e le garanzie per i diritti dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni.

La Segreteria