Apprendiamo, con rabbia e preoccupazione, dell’ennesimo episodio di violenza verificatosi all’interno dei nostri istituti penitenziari.


Questa volta si tratta della c.c. di Campobasso, dove un detenuto psichiatrico di nazionalità nigeriana ha aggredito quattro agenti di polizia penitenziaria, ferendone uno in modo particolarmente violento con un morso che gli ha asportato parte del lobo dell’orecchio.

Non è più tollerabile che il personale penitenziario, ed in particolare quello del Corpo, continui ad essere vittima di questa cieca violenza, che trova terreno fertile in tutta una serie di omissioni ed inefficienze dell’Amministrazione. Ci riferiamo al modello della sorveglianza dinamica, pericolosamente attuato anche in assenza di spazi adeguati e di attività risocializzanti per i ristretti; al sovraffollamento che, coniugato con le croniche carenze di personale, mettono lo stesso una situazione di perenne allarme e pericolo; alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, cui non è seguita la creazione di circuiti alternativi per i detenuti psichiatrici, che evidentemente non possono essere reclusi insieme con gli altri.

Chiediamo pertanto a  gran voce, di intervenire con immediatezza in merito alle criticità sopra rappresentate, al fine di garantire al personale penitenziario condizioni di lavoro degne della delicatissima mission istituzionale che ogni giorno devono assolvere, tra mille insidie e pericoli per la loro stessa incolumità.

Confidiamo in una immediata presa di posizione delle SS. LL e si coglie l’occasione per chiedere, ancora una volta, un incontro per riflettere attivamente su quanto rappresentato.

Distintamente, salutiamo.

IL COORDINATORE NAZIONALE                                               IL COORDINATORE NAZIONALE

CORPO POLIZIA PENITENZIARIA                                                         Paola Saraceni

         Salvatore Sardisco