Firmato l’accordo del pubblico impiego. Bonazzi: “Il Governo non ha più Alibi: adesso subito i rinnovi dei contratti del Pubblico Impiego”

E’ stato raggiunto presso l’Aran l’accordo che definisce i nuovi comparti e le nuove aree di contrattazione del pubblico impiego. Atteso dal 2009, è giunto al termine di una trattativa iniziata alcuni mesi fa, dopo che il Governo, con i suoi provvedimenti, l’aveva bloccata dal 2010.

L’accordo, che prevede la riduzione dei comparti da 11 a 4 (Funzioni centrali, Funzioni locali, Istruzione e ricerca, e Sanità), è giunto al termine di un dibattito serrato, che ha portato ad una mediazione certamente positiva, in cui tutte le parti hanno dovuto rinunciare a qualcosa.

Avremmo preferito che gli ex comparti ‘Università’ e ‘Ricerca’, considerate le piccole dimensioni ed essendo composti per lo più da amministrativi, fossero accorpati alle funzioni centrali, anziché a quello dell’Istruzione” afferma Adamo Bonazzi, Segretario Generale USAE, “ma in compenso abbiamo ottenuto che i dipendenti del settore sanitario abbiano un potere contrattuale proprio. Bene inoltre che si sia raggiunto un accordo sulla collocazione dei dipendenti della Presidenza del Consiglio”.

La riduzione dei comparti porterà sicuramente una semplificazione dal punto di vista burocratico, ma dall’altro lato comporterà una maggiore trattativa in sede contrattuale, dal momento che ci sono ben 7 ex comparti che confluiranno all’interno di 2, rendendo più difficile trovare una sintesi.

La modifica dei comparti, dato l’allargamento del perimetro, potrebbe tagliare fuori alcune organizzazioni sindacali perché prive della rappresentatività necessaria. Per questo è stato introdotto, in via transitoria, il diritto di tribuna per queste organizzazioni, che permetterà loro di essere comunque presenti alle trattative contrattuali.

L’USAE è presente in maniera consistente in due comparti, Sanità e Funzioni locali, mentre è presente, anche se in modo meno consistente, nei restanti comparti. Questo accordo garantisce quindi stabilità all’USAE e permette, alla luce della normativa vigente, di tutelare gli interessi dei lavoratori iscritti in sede di contrattazione in modo adeguato.

I Sindacati hanno fatto la loro parte” conclude Bonazzi, “adesso il Governo non ha più alibi, proceda subito a stanziare le risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego!”

Ufficio Stampa