Da tempo la FSI-USAE Beni Culturali denuncia i numerosi problemi che la riforma voluta da Franceschini e attuata dai suoi collaboratori esterni all’Amministrazione, sta provocando. Molto fumo e poco arrosto nonostante il Ministro continuamente dichiara che oggi è stato fatto questo faremo altro ecc. Si gioca con i numeri dei visitatori,(paganti o gratuiti) si gioca con la mancanza di personale annunciando concorsi come fossero delle panacee ma poi i numeri sono sempre al di sotto di quanto ne occorrano. Non si normalizza la situazione delle carriere. Si fanno conferenze stampe continue sui risultati di Pompei. Anche su questo va fatta chiarezza i risultati ci sono ma sono dovuti ai fondi comunitari e non a quelli messi a disposizione del Ministero. Si gioca con le assunzioni del personale facendole passare attraverso un percorso “molto discutibile” come quello della ALES spa- società del Ministero che opera da privato. I risultati sono che la grande confusione generata dalla riforma – nuovi musei, nuove direzioni,uffici nuovi o vecchi,tutto si gioca con lo stesso personale ora di qua poi di là. Intanto nel grande caos generato anche sulla separazione della valorizzazione dalla tutela, si stanno facendo le prove per le privatizzazioni per affidamento a  Fondazioni –nate come i funghi negli ultimi periodi– ai quali destinare i beni dello STATO.

Oggi, anche dall’interno del MiBACT e dal Mondo Accademico viene lanciato un forte allarme sulla riforma e pertanto di seguito vi riportiamo il testo della lettera inviata e firmata da numerosi Soprintendenti e Cattedratici di fama mondiale che denunciano il caos che ha creato e sta creando la riforma del MiBACT e la tutela.

Imbavagliati soprintendenti e direttori, denunciamo noi il caos nei Beni culturali

La situazione di caos e di paralisi creata dalla “riforma” Franceschini separando la valorizzazione (nel senso di monetizzazione) dalla tutela e privilegiando la prima a discapito della seconda passa praticamente sotto silenzio – con pochissime lodevoli eccezioni – nella stampa e nella televisione nazionale. Ciò è grave in sé. Ma è anche dovuto al fatto che i soprintendenti e gli altri tecnici della tutela non possono assolutamente fare dichiarazioni, denunciare lo stato di confusione fra Soprintendenze, Poli Museali e Fondazioni di diritto privato, di depotenziamento strutturale, di esasperata burocratizzazione in cui versano gli organismi e gli uffici che per oltre un secolo hanno operato per difendere dalle aggressioni speculative, dall’abbandono, dall’incuria il patrimonio storico-artistico-paesaggistico.
Tocca quindi a noi – in luogo dei tecnici imbavagliati e minacciati di sanzioni – denunciare pubblicamente la gravità di una situazione in cui ministro e Ministero continuano a magnificare conquiste straordinarie, mentre la spesa statale per la cultura rimane una delle più basse d’Europa, un terzo di quella francese, metà di quella spagnola, e i suoi recenti relativi incrementi, beninteso rispetto al minimo dello 0,19 % del bilancio statale toccato nel 2011 (governo Berlusconi IV) rispetto allo 0,39 % del 2000 (governo Amato II), vengono indirizzati su obiettivi futili o sbagliati.
Ad esempio, si investono ben 18 milioni di euro nell’arena Colosseo per chissà quali spettacoli gladiatorii (dopo la farsa grottesca dell’ opera rock “Divo Nerone” sul Palatino) e si lascia agonizzare, senza mezzi né personale, lo strepitoso parco archeologico dell’Appia Antica o si istituisce un biglietto d’ingresso al Pantheon per poterne curare la manutenzione. Si organizzano gare di canottaggio nella vasca della Reggia di Caserta o si propagandano al suo interno prodotti tipici della zona e intanto la vasca risulta ingombra di rifiuti e l’intonaco cade a pezzi in una sala importante. Mentre, tanto per corroborare i vantati incrementi degli ingressi, si organizza al grande Museo Archeologico Nazionale di Napoli una mostra sul Napoli Calcio con magliette, ricordi e gadget di Maradona. Non si tiene in alcun conto il pesante conflitto di interessi sancito dall’Autorità Nazionale Anti-Corruzione per un concorso tecnico-scientifico a Pompei, creando così un grave precedente. Si declama ad ogni passo la Bellezza dei paesaggi italiani, sempre più aggrediti da speculatori e abusivi, e per contro si lascia che la stragrande maggioranza delle regioni (17 su 20) non predisponga, d’intesa col Ministero, e poi approvi, i Piani paesaggistici previsti dal Codice per il Paesaggio del 2007. Nel contempo si tace sul tentativo dissennato – stornato per questa legislatura dalle opposizioni – di svuotare la legge Cederna-Ceruti n. 394/91 sulle aree protette (il 12 % ormai del territorio nazionale, montano soprattutto, con 23 Parchi Nazionali rispetto ai 4 ante 1991) anziché aggiornarla al Codice per il Paesaggio e applicarla seriamente.
A colpire è la strategia di fondo del MiBACT: da una parte si trasferisce dagli stessi Poli museali a fondazioni di diritto privato la valorizzazione sempre più commerciale del patrimonio e dall’altra si prospetta con la legge Madia la sottomissione delle Soprintendenze, decisamente indebolite, ad un organo di governo locale come la Prefettura. Una offensiva, antistorica scemenza.
Le denunce sullo stato penoso della tutela piovono ormai da tutta Italia e quindi il nostro elenco potrebbe continuare a lungo. Ci fermiamo qui per chiedere con forza ai partiti, al futuro Parlamento che questa deriva disastrosa venga fermata e ai media di ogni genere di cominciare almeno ad indagarla, a raccontarla seriamente – non limitandosi alle cifre di facciata, sempre più discutibili – ridando voce alle più collaudate competenze tecnico-scientifiche.
A questo punto la rete dissestata della tutela va letteralmente ricostruita. con la scelta strategica di far di nuovo prevalere l’interesse pubblico sugli appetiti privati, premiando i capaci e meritevoli, riempiendo i vuoti negli organici dei beni culturali, evitando la chiusura per “vecchiezza” di archivi e biblioteche dove l’età media del personale supera i 60-65 anni e i trentenni rappresentano lo 0,6-1,6 % degli addetti.
Il Ministero per i Beni Culturali non può, non deve diventare il Ministero del Turismo (attività chiaramente indotta dal patrimonio culturale e paesaggistico), né si possono sottomettere ai Prefetti le Soprintendenze. Un autentico oltraggio alla tradizione ammirevole dei nostri studi e degli interventi di restauro e di recupero sul territorio e un continuo danno inferto agli stessi interessi del Paese. Per il quale la cultura e la ricerca, in sé e per sé, cioè senza finalità economiche immediate, scolpite nell’articolo 9 della Costituzione, rappresentano il motore fondamentale.

Fate girare questo documento è importante che non si spenga la luce sulla problematica riguarda tutto il personale ma anche tutti i cittadini italiani devono sapere cosa succede.

 

ELEZIONI RSU APPROVATE LE NUOVE MAPPATURE

Sottoscritto l’accordo per le mappature per le sedi RSU 2018.

E’ arrivato il momento di dare il Vs. apporto  alla ns. organizzazione.

Di seguito il file con l’accordo e le sedi.

MAPPATURA PER OO.SS.

ACCORDO DEFINITIVO MAPPATURA RSU 2017

 

NUOVO CONTRATTO PER I DIPENDENTI PUBBLICI

Come  saprete il 28 dicembre 2017 è stato sottoscritto il nuovo CCNL per i Dipendenti Pubblici. La ns. organizzazione FSI USAE non ha ritenuto di sottoscrivere l’accordo in quanto non corrispondente alle richiesta poste al tavolo ARAN e dopo circa 10 anni anni di attesa.

Per opportuna conoscenza, si allega il file. Ipotesi-CCNL-Funzioni-centrali-23-12-2017

 

FSI USAE Funzioni Centrali Beni Culturali
Il Coordinatore Nazionale
Renato Petra