Le novità riguardanti il SSN nel testo di conversione del decreto PNRR

Approvato alla Camera con la votazione della fiducia posta dal Governo al disegno di legge di conversione del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, con 185 favorevoli e 115 contrari, il piano per l’attuazione degli interventi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che sono volti soprattutto all’attuazione e alla semplificazione delle relative procedure.

Il testo vede le modifiche apportate nelle ultime settimane di discussione in Commissione Bilancio, ponendo importanti questioni che toccano il settore sanitario, come la decisione dell’Italia di non aderire alla rete Green Pass dell’OMS, punto già ribadito nei primi giorni di marzo dal ministro della Salute Orazio Schillaci.

Tra le novità previste dalle modifiche proposte, possiamo trovare all’articolo 1 (“Realizzazione degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”) il dirottamento di circa 1,2 miliardi destinati all’ammodernamento degli ospedali, che passano dal Piano nazionale complementare ai fondi per l’edilizia sanitaria, con i fondi ex articolo 20 sull’edilizia sanitaria incrementati di circa 39 milioni.

Una manovra che ha visto l’immediata e decisa contestazione da parte delle Regioni che non l’hanno affatto gradita.

Anche il mondo del lavoro riguardante il SSN viene toccato dagli emendamenti proposti al disegno di legge.

In particolare all’articolo 8 (misure per il rafforzamento della capacità amministrativa) le nuove disposizioni garantiscono agli enti del Servizio Sanitario Nazionale la possibilità di assunzione a tempo indeterminato (entro il 31 dicembre 2025) di personale del ruolo sanitario e sociosanitario, anche non più in servizio, per coloro che abbiano maturato almeno diciotto mesi di servizio (di cui sei continuativi tra 2020 e 2024) e che già erano stati reclutati a tempo determinato tramite procedure concorsuali presso un ente del SSN alla data del 31 dicembre 2023.

Inoltre, la proposta vede il superamento del limite oggi vigente, corrispettivo al 50% della spesa sostenuta nel 2009, per l’assunzione di medici e professionisti del settore sanitario e sociosanitario tramite contratti a tempo determinato.

Riguardo le nuove assunzioni, l’emendamento al decreto Pnrr agevola gli specializzandi, con il superamento del limite del 2% dell’organico per i nuovi contratti di lavoro a tempo determinato delle aziende ospedaliere universitario, per far fronte alle esigenze assistenziali, garantendo in secondo luogo l’inquadramento giuridico ed economico del personale medico e sanitario dei policlinici universitari, nell’ambito della contrattazione collettiva della dirigenza dell’area sanità.

L’emendamento approvato garantisce inoltre alle aziende e agli enti del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che alle struttura private accreditate, di assumere, con contratti a tempo determinato, con orario parziale (in ragione delle esigenze formative) fino al 31 dicembre 2026 i medici specializzandi, a partire dal secondo anno di iscrizione, se regolarmente iscritti.

Ufficio Stampa FSI-USAE